LA _CROCIERA _ATLANTICA
La Crociera Atlantica e la Crociera del Decennale di Italo Balbo sono trattate da un punto di vista Aeronautico nella Sezione Storia. In questo capitolo si tratterà invece la Crociera Atlantica da parte della Regia Marina
Si ricorda al Lettore che, nel periodo storico in cui si svolge la Crociera Atlantica, Dicembre 1930, le apparecchiature radio e quelle GPS, come le chiamiamo oggi 2024, erano agli albori, ed ovviamente i satelliti non esistevano .
ROTTA AEREA DELLA CROCIERA ATLANTICA
Questa premessa è necessaria per comprendere che, per percorrere una enorme distanza come quella tra Bolama e Port Natal, occorreva produrre dei riferimenti topografici in mare aperto, per consentire agli aerei di non perdere la giusta rotta di volo . IL percorso da Orbetello a Bolama invece, era stato più semplice, perché gli idrovolanti di Italo Balbo in squadriglia, avevano seguito come rotta di volo, la costa Africana.
MAPPA DELLA CROCIERA AEREA
E' VISIBILE UN ESPLORATORE CON IL SUO FUMAIOLO
Ammiraglio Umberto Bucci Comandante della Divisione Esploratori ( Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare - 2014 )
DIVISIONE ESPLORATORI ( L' Epoca delle Crociere Aeree - apporto della Regia Marina alle Trasvolate Aeree ) ( Mario Donnini )
Ammiraglio Bucci 1° a Sx il 2° è il Principe Umberto il 3° è il Re Vittorio Emanuele ( Napoli 1936 Incrociatore Zara )
Dettaglio della foto di sopra ( Napoli 1936 Incrociatore Zara )
FOTOGRAFIA ORIGINALE D' EPOCA ( Marino Miccoli ANMI )
L' Ammiraglio Bucci al centro, a Sx il Re Vittorio Emanuele, a Dx Benito Mussolini ( Napoli 1936 Incrociatore Zara )
Corriere del 6 Gennaio 1931
CORRIERE DELLA SERA
CORRIERE DELLA SERA
Arrivo degli Esploratori a Rio De Janeiro
L' Ammiraglio Bucci riceve a bordo del Da Recco il Presidente del Brasile
L' Ammiraglio Bucci segue Italo Balbo nella Rassegna degli equipaggi
La conclusione della Crociera Atlantica porterà notevoli benefici all' Areonautica, consentendo di apportare le giuste modifiche a tutti gli inconvenienti di volo emersi durante questo enorme viaggio storico, mai effettuato prima di allora . Altrettanto avverrà nella Marina, infatti, sarà grazie alla relazione di navigazione, redatta dall' Ammiraglio Umberto Bucci, che saranno apportate modifiche ai timoni ed all'assetto degli Esploratori .
( Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare - 2014 ) Al termine della campagna transatlantica 1930-1931, il comandante la Divisione Esploratori, amm. div. Umberto Bucci, nella sua relazione finale puntualizzò le situazioni suggerendo anche alcune soluzioni. (24) In particolare rilevò che navigando in squadriglia “era possibile scegliere l'andatura di macchina più conveniente per le condizioni del mare, evitando quindi le forti straorzate.
Quest'ultima condizione non si sarebbe verificata se gli Esploratori fossero stati legati all'andatura di navi maggiori. Le condizioni peggiori si hanno invece quando il carico di nafta si riduce al di sotto di 250 tonnellate. Il PESSAGNO ed il PANCALDO, con sole 120 tonnellate di nafta, furono costrette ad allagare alcuni depositi.” L'ammiraglio Bucci concluse la relazione affermando, fra l'altro: …
b)- che occorre però curare il carico e l'assetto delle navi perché le condizioni di navigabilità siano le migliori possibili. c)- che il rollio, piuttosto accentuato, ed ampio, che si ha con alcune andature (specie nei settori poppieri) rende difficile il tiro delle navi e quindi frusta in gran parte tutti i benefici che si debbono attendere da una sistemazione così complessa e così completa come quelle esistenti per il tiro, poiché è difficile seguire la collimazione. d)- che, a questo solo scopo, è necessaria la stabilizzazione delle navi. …
Riguardo quest'ultimo punto, va ricordato che le unità non erano dotate di stabilizzatore giroscopico, benché inizialmente previsto, perché la sperimentazione dello stabilizzatore tipo Sperry fatta su cacciatorpediniere della classe “Poerio” (in particolare, Pepe e Rossarol) dette esito negativo. Sempre nella parte conclusiva della citata relazione, l'ammiraglio Bucci individuò un'altra area sulla quale intervenire: “Gli sbandamenti dovuti al timone sono sempre rilevanti; occorrerebbe studiare se una diversa forma del timone, dando una maggiore coppia di raddrizzamento, non sia conveniente.”
I trasformazione (1930) Si pensò quindi d'intervenire aumentando il momento raddrizzante trasversale dell'unità, in particolare con: - un grosso intervento sulle sovrastrutture di coperta, con la riduzione di alcune e l'abbassamento di altre. In particolare: - abbassamento della sovrastruttura della plancia di un livello; - eliminazione del tripode; - eliminazione del proiettore prodiero; - riduzione dell'altezza dei fumaioli; - sostituzione del pesante verricello di poppa con un argano elettrico, più leggero. - la soppressione dei depositi nafta posizionati più in alto e la costituzione di tre piccoli depositi nel locale sotto il copertino destinato inizialmente ad alloggiare lo stabilizzatore giroscopico; - la riduzione di pesi dell'armamento, in particolare con “la sostituzione dei lanciasiluri tripli con quelli binati e degli scudi in acciaio da 12 mm con protezioni in acciaio da 5 mm. La prima sostituzione portò un alleggerimento di 7,2 t (3,6 t dai lanciasiluri e 3,6 t con la diminuzione di due siluri) e la seconda 5,6 t per un peso complessivo di 13 t in meno.” (25) Questo primo intervento inteso ad aumentare il momento raddrizzante ebbe i suoi effetti, ma non eliminò del tutto i problemi di stabilità.
Modifica al Timone fatta apportare dall' Ammiraglio Umberto Bucci
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