_______ IL NAVICORDO

Campomanfoli Storia

Santa Maria di Costantinopoli

Storia del Volo degli Angeli (1)

di Giuseppe Benevento

 

S. Maria di Costantinopoli, festeggiata a maggio e/o giugno, è una delle più antiche festività dedicate alla Madonna, e si celebra ancora oggi in Campomanfoli /Aiello, frazioni di Castel S. Giorgio. Il modo in cui si svolge questa festa “mobile” legata alla Pasqua è tale in tutti i paesi che hanno subito l'influenza bizantina. La festa di cui stiamo trattando si svolge il settimo martedì dopo la Pasqua, e cioè due giorni dopo la Pentecoste. La processione, che riguarda tutti i paesi vicini, avviene di mattina per terminare poco dopo mezzogiorno, subito dopo si celebra la Santa Messa con successivo e tanto atteso “Volo degli angeli”, ovvero l'impetrazione a Maria, che è invocata da due fanciulle sospese in aria e vestite d'azzurro l'una, l'altra di rosa: i colori pastello dell'innocenza, del cielo, della primavera, del sesso degli angeli

 

Come narra la tradizione e l'iconografia popolare, la Madre Celeste fu protetta dagli angeli che la salvarono dagli incendi bellici dovuti all'assedio dei Turchi, trasportandola al sicuro. Per ricordare l'avvenimento, gli abitanti di Campomanfoli e Aiello organizzano uno spettacolo in cui due ragazze con in mano un giglio, sospese in aria tramite un sistema di fili e ganci, lentamente, per mezzo di carrucole, avanzano al centro della piazza per cantare l'inno sacro che si conclude con il lancio dei fiori. La manifestazione si svolge il Martedì della Festa alle ore 14.00 e ripetuta alle 22.00 ciò per augurare fertilità, abbondanza nei raccolti ma anche felicità, armonia . Il “volo” è accompagnato dalla banda musicale del paese: la tromba, che dà linea musicale; il tamburo rullante, per il ritmo; il trombone e spesso anche il clarino.

L'inizio di questa tradizione risale al 1930: le prime giovani a travestirsi da angeli provenivano da Ottaviano (Na), ma dopo circa dieci anni il parroco pensò di rendere più salda l'usanza facendo partecipare ragazze del posto e l'autore dell'inno fu proprio il Parroco di Campomanfoli, don Giovanni Sarno,

(1) G. BENEVENTO. Campomanfoli. Storia e leggenda. Cenni sul Villaggio di Aiello , Anno 2016

 

INNO DEGLI ANGELI SCRITTO DAL PARROCO DON GIOVANNI SARNO NEL 1939

che nel 1939 comprò anche le attrezzature e gli abiti per la rappresentazione. Terminato il canto è declamata la solenne benedizione, dall'universale al particolare. Alla fine della benedizione, fra gli applausi dei fedeli, la musica finale della banda e i fuochi pirotecnici, gli angeli lanciano i gigli alla folla. Dopo aver soddisfatto le esigenze dell'animo, si passa a quelle del corpo con un'altra antica tradizione: il pranzo a base di pesce.

 

FEDELI FESTEGGIANO GLI ANGELI NEL 1959

 

IL VOLO NEL 1959

 

Il culto degli Angeli fu determinato dall'amore avuto dagli stessi che incuranti delle fiamme salvarono la loro Mamma. I primi travestimenti da angeli, un uomo e una donna vennero da Ottaviano; poi la popolazione locale preparò i suoi angeli che da anni cantano il famoso inno in onore della Madonna, cantano l'inno alla e, poi chiedono la benedizione per i presenti, per gli infermi per tutti coloro che sono lontani

Il tradizionale volo è un rito molto antico, si svolge il martedì della festa alle ore 14.00 e ore 24.00 . Gli Angeli, dopo che sono stati vestiti, si presentano davanti alla statua della Madonna per recitare la Preghiera del volo: Oh Maria SS. di Costantinopoli noi veniamo ad elevare la vostra preghiera e voi con il vostro patrocinio proteggi il nostro volo .

Durante la preparazione del volo viene costruita un'impalcatura di ferro tubolare dove vengono legati due cavi d'acciaio (uno a destra e l'altro a sinistra), i quali vengono fissati su due ganci dei ferri che collegano la base di cemento all'impalcatura e tengono sostegno alle funi principali che percorrono gli Angeli. Al centro dell'impalcatura viene legato il cavo principale che serve a far scorrere il carrello. Questo carrello scorre in direzione della Chiesa dove si trovano due grandi staffe sulla cappella della Chiesa, le quali sono legati ad una trave di cemento e con il varricchione in legno viene tirata la fune principale permettendo al carrello di muoversi.

ANNO 1985

Scorrono due funi una davanti e l'altra dietro che parte dall'impalcatura nelle carrucole del carrello, davanti serve per agganciarla alle spalle, quella di dietro per agganciarla al bacino. Tirando la fune davanti tira anche quella di dietro per mantenere in bilanciamento gli Angeli e inoltre si legano i piedi per far si che non si allarghino. Terminata la preparazione si procede al volo degli Angeli.

ANGELI MENTRE CANTANO ANNO 1985

Scorrono due funi una davanti e l'altra dietro che parte dall'impalcatura nelle carrucole del carrello, davanti serve per agganciarla alle spalle, quella di dietro per agganciarla al bacino. Tirando la fune davanti tira anche quella di dietro per mantenere in bilanciamento gli Angeli e inoltre si legano i piedi per far si che non si allargano. Terminata la preparazione si procede al volo degli Angeli.

 

 

Si riporta una testimonianza scritta del signor Michele Mariniello Priore della Chiesa del SS. Salvatore :

Nel 1939 per volontà del Parroco Monsignor Giovanni Sarno volle che la tradizione degli angeli venisse svolta da persone locali scrivendo la canzone che tuttora esiste. Nello stesso anno furono acquistate le attrezzature per dare inizio al volo degli Angeli, il quale venne ripreso nel 1946. Gli abiti acquistati erano colorati diversamente: uno azzurro, l'altro rosa, dotati inoltre, di ali, corone, busto. Nella preparazione della vestizione bisogna partire dal busto, il quale è dotato di due ganci alle spalle dove vengono agganciate le funi (una superiore e un'altra inferiore).

La zona del torace viene stretto da una piccola corda di canapa, la quale passa attraverso i buchi che restringono lo stomaco. Davanti al petto, inoltre, viene messo un panciotto di tela di Jeans, il quale passando dalle cinghie tra le spalle e le gambe viene attaccato ai ganci della schiena. Poi vengono legati due grandi fazzoletti (uno al torace e l'altro all'addome), i quali servono, una volta attaccati alle funi, a rendere più omogeneo il peso degli Angeli in volo. Gli Angeli, dopo che sono stati vestiti, si presentano davanti alla statua della Madonna per recitare la Preghiera del volo: Oh Maria SS. di Costantinopoli noi veniamo ad elevare la vostra preghiera e voi con il vostro patrocinio proteggi il nostro volo.

Durante la preparazione del volo viene costruita un'impalcatura di ferro tubolare dove vengono legati due cavi d'acciaio (uno a destra e l'altro a sinistra), i quali vengono fissati su due ganci di ferro che collegano la base di cemento all'impalcatura e tengono sostegno alle funi principali che percorrono gli Angeli. Al centro dell'impalcatura viene legato il cavo principale che serve a far scorrere il carrello. Questo carrello scorre in direzione della Chiesa dove si trovano due grandi staffe sulla cappella della Chiesa, le quali sono legati ad una trave di cemento e con il varricchione in legno viene tirata la fune principale permettendo al carrello di muoversi.

 

PREGHIERA

O Vergine santissima di Costantinopoli, madre di misericordia, in questo giorno a te festivo volgi i tuoi occhi pietosi verso l'umanità sofferente e con il tuo potente patrocinio sul cuore del tuo Gesù, ottienici la pace, pace alle anime, pace alla patria, pace alle nazioni.

Da' o Vergine e Madre, Figlia del tuo Figlio, da' la forza e la fede ai giovani, la purezza alle fanciulle, ai genitori la prosperità e la santità dei figli, agli orfani la tutela, ai profughi e ai prigionieri la patria, benedici i fedeli presenti ed assenti, benedici tutte le autorità, benedici il Papa, benedici l'Italia, benedici la banda di Costantinopoli, benedici il Parroco, benedici tutti i popoli.

O MADRE PIA, SANTA MARIA DI COSTANTINOPOLI

 

per contattare l'autore gius.bene@libero.it

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