I Leoni della Starza
ECCO I LEONI DELLA STARZA
La fotografia di sopra è una ricostruzione virtuale, molto vicina al vero però, dell' antica Starza dei Leoni e di come si presentava agli occhi di chi, nel 1700, si inoltrava per Via Leone e giungeva davanti al cancello di ingresso della Masseria dei Leoni.
Prima di procedere nella trattazione di questo argomento, che chiarirà in modo rigorosamente Storico e Scientifico, il perché " la ricostruzione virtuale è molto vicina al vero " ; è opportuno guardare la fotografia reale, scattata da Gaetano Izzo nel Luglio del 1991, quindi 34 anni fa, e circa 420 anni dopo la realizzazione della Masseria .
FOTOGRAFIA REALE SCATTATA NEL MESE DI LUGLIO DEL 1991
( fotografia su pellicola con stampa su carta Kodak )
A SX IPOTESI VIRTUALE DEL 1700 - A DX FOTOGRAFIA REALE LUGLIO 1991
Cerchiamo ora di capire il significato dei Leoni posti sui pilastri di ingresso alla Starza e Masseria dei Leoni .
Per fare questo dobbiamo necessariamente fare un passo nella Storia e prendere in mano i documenti da cui si evincono tutte le informazioni che andremo a sviluppare .
Il documento Principe, da cui si ricevono queste notizie è l'atto di compravendita della Starza dei Leoni da parte di Carmine Calvanese, acquistato direttamente dal Re Ferdinando IV di Borbone, unico e solo proprietario della Starza e della Masseria .
Ovviamente, ma è bene chiarirlo esplicitamente, il Re Ferdinando IV non venne mai a San Giorgio, ma la sua presenza, necessaria per la stipula del relativo atto di compravendita, fu garantita dalla Regia Corte e da chi aveva il potere di firma per il Re.
IL documento, nella sua forma originale è contenuto, come già detto in precedenza, nella pubblicazione del Palazzo Calvanese, Capitolo delle Sepolture, qui si riporta la sola trascrizione :
Carmine Calvanese comprerà la Starza dei Leoni in data 27 Maggio 1798 mentre a Napoli ed in europa c' era fermento per gli scenari politici Francesi con Napoleone .
Ed è proprio il 19 Maggio 1798 , cioè otto giorni prima di questo acquisto di terreno, che viene firmato a Vienna un trattato tra il Regno di Napoli e l'Austria .
A qualcuno potrebbe sembrare poco pertinente questo " inciso storico " , esso invece si rende estremamente importante per la comprensione della seguente motivazione riportata dal notaio nell' atto di acquisto :
" . . . intendendo la Regia Corte procedere alla vendita di tutti li beni attinenti a beneficii, e badia del Regio Patronato del Regno . . . "
TRASCRIZIONE
" . . . poiché la Regia Corte ha intenzione di procedere alla vendita di tutti i beni appartenenti ai benefici e alle abbazie sotto il Regio Patronato del Regno. . . . "
E' proprio in questa frase, che accompagna l' atto notarile di vendita, la sintesi di una situazione nel Regno che probabilmente sta precipitando.
In previsione di possibili allontanamenti del Re, di una crisi europea che non si sa ancora dove porterà l' entrata in scena di Napoleone, ebbene, allora ecco che " La Regia Corte " decide di " monetizzare " il suo patrimonio immobiliare, vendendo tutti i beni attinenti a benefici e gestiti dalle abbazie ma appartenenti del Regio Patronato del Regno .
Cerchiamo di capire che significa, in modo semplice, questa terminologia usata nell'atto di vendita stipulato con Carmine Calvanese .
benefici : sono quelle concessioni di uso di beni immobili, case, terreni, ecc. che il Re dava in genere a Monasteri e Abbazie, per ricevere indulgenze religiose. La proprietà però di questi beni immobili rimaneva sempre al Re .
badie : abbazie, un'abbazia, cioè un grande monastero spesso dotato di vasti possedimenti.
In sintesi :
La frase formulata giuridicamente nell'atto di vendita comunica l'intenzione dello Stato (o della monarchia) di vendere tutti i beni (terreni, proprietà, rendite) legati a enti religiosi (benefici e abbazie) su cui aveva il controllo o il diritto di nomina, nell'ambito del Regio Patronato.
Questa formula si colloca spesso in contesti storici di secolarizzazione o alienazione dei beni ecclesiastici , per esempio durante le riforme borboniche o napoleoniche.
Ma perché il Re Ferdinando IV vuole vendere le proprietà ?
Per rispondere a questo perché occore dare un breve sguardo allo
SCENARIO STORICO NEL MAGGIO DELL' ANNO 1798
Fermenti in Europa
Il trattato tra il Regno di Napoli e l'Austria fu firmato a Vienna il 19 maggio del 1798 dal ministro THUGUT e dal duca di CAMPOCHIARO.
Con questo patto i due sovrani, in vista di nuovi conflitti in Europa, allo scopo di premunirsi si impegnavano a tener pronti ciascuno un esercito, di cui si fissavano gli effettivi; in tre articoli segreti si stabiliva inoltre che il "causus foederis" si sarebbe considerato avvenuto non appena la Francia avesse assalito l'Austria, la quale però prometteva di correre in aiuto dell'alleato ove questi fosse minacciato dalla Francia o dalle repubbliche satelliti.
A FERDINANDO IV non piacquero le condizioni degli articoli segreti, pretendendo che si considerasse come " casus foederis " un'aggressione francese nei suoi stati, e per questo motivo il trattato non ebbe la sua ratifica.
I Francesi erano alle porte di Napoli ed il Re aveva bisogno di liquidità monetaria per scappare e mettersi in salvo da Napoleone .
PROPRIETA' E GESTIONE DELLA MASSERIA
La trattazione in merito a questa questione sulla proprietà dei beni immobili, case e terreni, nel Feudalesimo medievale, è argomento abbastanza complesso.
Per semplificare e rendere la trattazione fruibile a tutti, qualunque sia il livello di conoscenza su tali argomenti,
La proprietà della Masseria era del Re, che mediante concessione l' aveva affidata, cioè veniva data in gestione, a Feudatari, che ne ricavavano gli utili, parti dei quali venivano versati nelle casse del Regno .
La commenda (*) , cioè l' affidamento della gestione della Starza dei Leoni e della Masseria era stata data ai Padri Basiliani , dell' Ordine di San Basilio , in Santa Maria di Mater Domini .
Papa Urbano VIII nel 1632 concedette a tale Ordine Monastico , il Monastero di Materdomini, in quanto, come si legge nella nota (2) sopra riportata, non vi erano Ordini Religiosi Presistenti .
Traccia più recente dei Padri Basiliani a Materdomini , si trova nel Catasto Onciario di Roccapiemonte relativo all' anno della sua istituzione 1752 .
Vengono citati qui, come appartenenti alla Badia di Materdomini , altre proprietà confinanti a quella della Starza dei Leoni :
TRASCRIZIONE
Venerabile Badia di Santa Maria di Materdomini
De RR.PP. Basiliani di Vossignoria Vescovo di Cirene
“ Possiede la Casa Palaziata che serve per Commodo dell'….. della Badia suddetta ”
“ Più possiede un territorio detto la Rotondina da circa moggia dieci, e mezzo, confina colli beni di detta Gio Juliano, Priorato di S. Giovanni Battista della Rocca "
(*) In ambito ecclesiastico, in età medievale e moderna, la c. (dal lat. commendare, «affidare») costituiva l'uso di affidare a un laico o a un titolare di beneficio un altro beneficio, da gestire non direttamente, ma per mezzo di un vicario .
LA RICCHEZZA DEL MONASTERO
MONASTERO DI MATERDOMINI PRIVILEGI E INDULGENZE
IL Monastero fu " munito di sontuosissime rendite " , dette rendite non erano altro che i proventi ricavati dall' uso agricolo dei terreni dati in gestione " Commenda " .
LASCIAMO QUESTO ARGOMENTO SULLE COMMENDE
perché la sua trattazione sarebbe troppo vasta e non produrrebbe nessuna nuova conoscenza su quanto ci siamo prefissi in questa pubblicazione sulla Starza dei Leoni .
Vediamo adesso il perché dei Leoni sui pilastri del cancello
Osservando i simboli iconografici dei Padri Basiliani , si può desumere con ragionevole certezza, che la cosiddetta " Starza dei Leoni " prenda questa denominazione, a seguito dell' utilizzo dei " Leoni " simbolici , probabilmente in terracotta, o forse in pietra, che sormontavano il cancello di accesso, che nel 1991 ancora è esistente, ma privo di questi Leoni .
La collocazione di questi Leoni, anche se non sono stati ritrovati documenti a riguardo, in maniera verosimile, viste le dimensioni geometriche dei pilastri in sommità, potrebbero essere stati come quelli rappresentati nella ricostruzione virtuale già riportata in antiporta alla pagina .
IPOTESI VIRTUALE DI COLLOCAZIONE DEI LEONI
VEDIAMO ADESSO NEL DETTAGLIO L' ATTO DI VENDITA DELLA STARZA
Atto originale di vendita della Starza di Materdomini
TRASCRIZIONE
27/05/1798 – Costituiti li Signori Dottori Fisici D. Giambattista Serio, figlio del fu Giambattista della Baronia d'Acquarola, e Don Francesco Saverio Alfano del fu D. Fisico Gian Camillo di quella di Castelluccio, e Femmiani, ambe del confinante Stato di Sanseverino da una parte.
E il Legio Architetto D. Carmine Calvanese del Casale di Lanzara dalla parte della baronia di Casalnuovo de Patierno, anche del detto Stato di Sanseverino dall'altra parte.
Essi hanno asserito che : “ Le suddette Signorie parti, e ciascuna di esse hanno spontaneamente asserito avanti di noi come intendendo la Regia Corte procedere alla vendita di tutti li beni attinenti a beneficii, e badia del Regio Patronato del Regno, le medesime in detto sì ritrovato di aver fatto acquisto da quella per raggioni di compra di una starza o sia massaria di territorio campestre, seminatorio, adacquatorio, con casa rurale, buona parte diruta, aia da battere vittuvaglie, pozzo di acqua sorgiva interrato, molino macinante ad acqua, con suoi corsi controcorsi inessa, di sua superficiale estensione moggia sessantanove e mezzo circa, inclusi in esse cinque altri corpi di territorio, di capacità di moggia quattordici circa, uno di moggia otto nominato la rotondina , un altro di un moggio , e mezzo avanti detto molino, altro di un altro di moggio sotto di quello, altro di un moggio e due terzi chiamato la penza del mulino, e l'altro di un moggio e due quarti chiamata la tufara, attinente detta starza, e massaria con detti suoi corpi alla legal Badia di S. Maria di Materdomini, siti nelle pertinenze della confinante Terra di Roccapiemonte, in Provincia di Principato Citra, nel luogo detto la Starza di Materdomini, confinante da levante, e ponente, con due pubbliche strade, da mezzoggiorno con fiume grande, e colli beni di Carlangelo Calvanese, e del priorato di S. Giovanni Battista della Rocca, e da tramontana con fiumarello, colla potestà di reintegrare, e con tutte loro raggioni, Azzioni, giusti, ed intiero stato, e per franchi e liberi da qualsiasi pesi a riserva di quello dell'onciario Catastale, o sia bonatenenza e dalla rata dell'anne grana cinquanta a fuoco stabilita pagati per regalia dell' abolito giusto proibitivo de tabacchi vanti corrispondersi a quell'Università, ove tali beni son siti, per l'offerto, convenuto, e stabilito prezzo di ducati ventiquattromilanovecento quarantadue e grana quattro e mezzo , netti, e successori dalli docati milleseicento settantuno , e grana cinquantacinque, e mezzo , capitali delli suddetti anni presi di bonatenenza e regalia del tabacco de quali se ne ritrovano averne sodisfatti alla Regia Corte ducati ventimilatrentadue , e grana trentadue nel prezzo e valuta di tanti argenti consignatoli dal suddetto Don Carmine per mezzo del banco della Pietà, li restanti docati quattromila novecento e grana settantadue, e mezzo a compimento si ritrovano[…..] obligati pagarli alla Regia Corte frallo giro di anni due dal giorno della stipula dello istrumento in avanti, ed in frattanto gratis, e senza veruno interesse, il tutto in conformità degl'atti fabricati nella Regia Giunta a tal oggetto eretta, e suo delegato Presidente, ed Avvocato del Real Patrimonio Marchese D. Nicola Vivenzio, presto li due attuari D. Giovanni Giglie e Don Carlo Carnevale, offerte due, decreti di appuntamenti del 30 del decorso aprile, e primo cadente maggio dell'andante anno 1798; approvati dalla Maestà de Re, Nostro Signore/Dio guardi/ con suo Real dispaccio del 17 del medesimo corrente maggio, precedente Consulta della Giunta predetta, e suddetto suo delegato, e del'istromento su diviso stipulato a dello stesso corrente mese, ed anno per il Regio Notar D. Nunzio Pacileo di Napoli, alli quali si abbia relazione=“
Archivio di Stato di Salerno – prot. not. San Giorgio, notaio Giacomo Rescigno, a. 1798, b.5700, pp.440r-446r.
25.000 Ducati che cosa rappresentano ?
SALARI DELL' EPOCA
Mastro Fabbricatore ( muratore specializzato ) . . . . . . . . . . . . . . 33 e 1/2 Grana al giorno
Secondo i salari dell' 'epoca, riferimento anno 1747 ( fonte Ruggiero Romano : Prezzi Salari e Servizi a Napoli nel XVIII Sec. ), l' importo sopra pagato corrisponderebbe a 204 anni di lavoro di un Mastro fabbricatore .
LA MASSERIA NEL 1991
Le fotografie presenti in questo servizio appartengono all' archivio privato di Gaetano Izzo.
PLANIMETRIA DELLA STARZA CON INGRESSO
LA MASSERIA DELLA STARZA DEI LEONI
INGRESSO ORIGINALE ALLA MASSERIA - STARZA
PROSPETTO LATERALE SU ANTICA STRADA
Dettaglio dell' edicola votiva Madonna del Carmelo
ANTICA SCALA IN PIETRA